La protagonista della nostra bella storia è Chiara Uderzo. Nata a Verona il 7 novembre del 2000,  fin da piccola coltiva la passione per la danza. A soli 13 anni lascia famiglia e affetti per trasferirsi a Vienna dove, oltre a completare gli studi, frequenta l’Accademia di Ballo dell’Opera. Oggi, dopo aver bruciato le tappe, è ballerina del Corpo di Ballo dello Wiener Staatsoper.


Iniziamo a raccontare questa bella storia partendo dall’inizio. Chiara, quando hai iniziato a danzare?

«Ho iniziato molto piccola, quando avevo da poco compiuto cinque anni. Ho mosso i miei primi passi di danza presso Studio Danza dove ho avuto la fortuna di avere come insegnante la bravissima Anna Guetsman. Qualche anno dopo con Eriberto Verardi hanno fondato il Balletto di Verona, scuola di ballo professionale. Stimolata dalla loro proposta e animata dalla mia passione per il ballo ho deciso di seguirli. E’ stata la mia fortuna.»

Quando hai capito che la danza sarebbe stata la tua strada?
«Il momento fondamentale credo sia stato durante l’anno in cui frequentavo la terza di media. In quel periodo, infatti, ho iniziato a fare le prime audizioni (Scala, Vienna, Parigi tra le più importanti) ottenendo le prime soddisfazioni. Fino ad ora non avevo ancora pensato che la danza potesse diventare la mia professione.»

Perché hai scelto Vienna ?
«Confesso che la scelta non è stata facile. Ho deciso di accettare la proposta di Vienna, una città, capitale dell’Austria, molto bella e sicura ma soprattutto dotata di un’accademia di ottimo livello, guidata da istruttori molto validi.»

Finita la terza media sei partita per l’Austria. Quanto è stato ed è tuttora difficile vivere lontano da casa ?
«Al momento di partire da Verona non realizzavo ancora che lasciare la famiglia a soli 13 anni sarebbe stato così difficile. Solamente quando l’ho provato ho capito quanto genitori, parenti e amici siano la cosa più importante che si ha e non si dovrebbe mai dare per scontato la possibilità di averli accanto a sé. Ancora oggi, che sono passati quasi 5 anni, soffro solo per il fatto di non averli al mio fianco durante le mie giornate. Ogni volta che ci salutiamo è un fiume di lacrime.»

Le tue giornate a Vienna.
«Durante i 4 anni di studi (in Austria la maturità viene conseguita in 4 anni, ndr) la mia giornata iniziava alle 6. Dalle 7 fino alle 13 frequentavo la scuola di ballo mentre nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, ero a scuola. La sera, poi, toccava inevitabilmente allo studio. Ora, invece, ho lezioni di ballo e prove dalle 10 alle 17.30.»

La tua felicità quando hai saputo di essere stata scelta per il corpo di ballo dello Wiener Staatsoper.
«È stata un’emozione unica che fatico a descrivere. Una cosa nella quale speravo molto e che desideravo così tanto che ancora oggi non mi sembra vero. La compagnia è di alto livello ma, soprattutto, il repertorio è rappresentato in prevalenza dal balletto classico, quello che ho sempre desiderato fare.»
Ti senti di ringraziare qualcuno?
«Prima di tutto i miei genitori perché senza il loro fondamentale supporto tutto questo non sarebbe stato possibile. Sicuramente, poi, anche i miei insegnanti, Anna, Eriberto e Bella, per avermi regalato la loro grande esperienza e aver creduto sempre in me, sostenendomi nel raggiungimento di questo grande risultato.»

Hai un balletto preferito?
«Non riesco a sceglierne uno perché sono molti quelli di cui sono innamorata. Tuttavia, se devo trovarne uno, mi piacerebbe tanto ballare il passo a due di Romeo e Giulietta oppure interpretare ruoli come Kitri, Giselle, Medora o Aurora.»

Hai un sogno nel cassetto?
«Naturalmente quello di diventare un giorno prima ballerina. Il mio grande desiderio è quello di riuscire ad emozionare il pubblico, esprimendo tutte le meravigliose sensazioni che provo mentre ballo. Sono consapevole di quanto sia difficile ma i sogni spesso si avverano.»